Il numero 50 sul Carso festeggia, a tutte le maschere, aperta la reggia. Re carnevale sale in carrozza, esulta la folla, e carnevale non molla. ... leggi ...
50° - Il carnevale in rima
Il numero 50 sul Carso festeggia, a tutte le maschere, aperta la reggia. Re carnevale sale in carrozza, esulta la folla, e carnevale non molla. Sui carri la satira, fa da padrona. Tra i figuranti politici, imprenditori e badanti, e i gruppi mascherati, nei colori variegati sfilano a ritmi esorbitanti. In mezzo a questo trambusto la banda musicale ci prende il gusto, di suonare il pezzo giusto. Carnevale carsico e arrivato alla meta, del cinquantesimo in forma perfetta. Sempre uniti insieme vinceremo, e tanta allegria, alla gente trasmetteremo. Venite in massa ad Opicina, per salutare il Re e la Regina. Non vi pentirete, vi divertirete, e ne fame, ne sete patirete.
Igor Malalan
Il carnevale quando arriva, arriva! ... Beh, forse ho formulato male la frase. È che sto scrivendo ... leggi ...
49° - Il risvglio della forza: Il carnevale ci sal
Il carnevale quando arriva, arriva! ... Beh, forse ho formulato male la frase. È che sto scrivendo questo pezzo sulle gioie carnevalesche sotto le feste di Natale. Le luci, gli alberi addobbati, i regali e gli slogan pubblicitari hanno una notevole influenza su chi scrive. Ma è anche vero che quando arriva il carnevale è una gioia per tutti. E pur di avere la fortuna di vivere tale gioia siamo disposti a sacrificare tempo, denaro e ore di sonno. Per me è stato così quando ho partecipato alla sfilata di Opicina con il carro allegorico di Prosecco e Contovello al quale ho dedicato giornate e serate intere della mia allora giovane esistenza inseguendo quel lampo di felicità pura che la vittoria al Carnevale carsico è in grado di offrire. La stessa emozione l'ho ritrovata poi, come conduttore sul palco della sfilata dei carri del Carnevale Ambrosiano, davanti a 100.000 persone riunite in piazza Duomo a Milano. E presumo che questa sia la stessa forza che fa muovere migliaia di persone instancabili tra le vie di Opicina, tra le osmizze del Carso, o nei capannoni addobbati a festa sparsi nel nostro territorio. È quel tipo di forza, il carnevale, che dà coraggio agli uomini e alle donne di ogni età: a quelle ragazze sante più di Rosanna Fratello (ricordate Sono una donna non sono una santa?!), che si nascondono per la maggior parte dell'anno, ma che a carnevale fanno a gara tra chi mette in mostra più centimetri di pelle tra le pieghe di un costume striminzito taglia XXS; a coloro che prendono una settimana di ferie pur di non perdere una festa in maschera, come il mio amico Luka, che a carnevale risplende come il sole e condivide il suo entusiasmo per la vita con amici e conoscenti. Insomma, se anche in voi si sta risvegliando questa forza, fatemelo scrivere: il carnevale è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita! ... Come dite? Anche questa non è farina del mio sacco? L'avete già sentita da qualche parte?! Può essere. Spero tuttavia che siate d'accordo con me quando sostengo che il carnevale sia sorpresa e meraviglia: perché spesso sotto la maschera, tra la folla e le luci soffuse di una serata danzante, si nasconde una rana, mentre tu speravi che fosse una principessa. Ugualianza e libertà: perché indossando un costume, una maschera, non ci sono più distinzioni di ceto sociale, di razza, di credo politico o religioso. Impegno e caparbietà: perché per costruire un carro allegorico o cucire un costume di carnevale ci vogliono serietà, dedizione, cura, tempo. Proviamo a mettere insieme tutte queste cose. Sapete cosa si ottiene? Una comunità di persone che amano la vita, che si impegnano fino all'ultimo per essere uomini e donne migliori, che non si piangono addosso ma agiscono con fare concreto per il bene di tutti. Se fossimo sempre così attivi e vitali come a carnevale, la nostra sarebbe una società migliore, con meno lacrime e più sorrisi, con meno lamentele e più successi. Questa volta, consentitemi di scriverlo in maiuscolo: IL CARNEVALE CI SALVERA'. E questa l'ho inventata io. Più o meno. Che la forza del carnevale sia con voi.
Eugen Ban
Uno scherzo di Carnevale del genere non l'avevo mai subito. »Sergio, scrivi qualcosa sul Carnevale!« mi fa Igor Malalan. »Chi, io?!? Sappi che se in questo mondo ... leggi ...
48° - Uno scherzo di carnevale
Uno scherzo di Carnevale del genere non l'avevo mai I subito. »Sergio, scrivi qualcosa sul Carnevale!« mi fa Igor Malalan. »Chi, io?!? Sappi che se in questo mondo c'è una sola persona che odia il Carnevale, questo sono io.«Va bene, quest'anno avremo qalcosa di diverso. Non ci vedo niente di male.« Contenti voi ... Perché odio il Carnevale? Lasciamo da parte la seccatura di dover spostare la macchina la mattina del sabato dello parata per poter poi andare a lavorare nel pomeriggio. Il problema non sta certo qui. Uno dei ricordi più vivi della mia infanzia riguarda lo choc che ho subito il giorno quando, al mio primo anno alle elementari, sono entrato in classe il martedì di Carnevale e ho visto i miei compagni vestiti tutti come pagliacci e come tali anche si comportavano. Ho pensato di vivere un incubo. Non possono essere gli stessi bambini con i quali vivo ogni giorno, devono essere tutti impazziti! Che non fosse un giorno come gli altri l'avevo già sospettato la mattina, quando mamma e nonno avevano tentato di convincermi a vestirmi anch'io da pagliaccio perché, dicevano, in quel giorno si fa così. Solo dopo un lungo pianto durante il quale avevo rifiutato qualsiasi tentativo di mettermi in maschera avevano desistito. E poi quell'incubo a scuola. Ricordo che già allora mi balenò in testa un pensiero strano, quello che in un mondo alla rovescia è la normalità a essere sovversiva, proprio perché non sei come gli altri, e proprio per ciò sei pericoloso per ogni ordine costituito. E sotto quest'aspetto, come più e più volte si è dimostrato nella mia vita, sono veramente strano e fuori da ogni possibile stampo. Per esempio non posso sopportare l'imposizione di dover essere felice in giorni particolari, tipo l'anno nuovo o, appunto, il Carnevale, o di converso di dover essere triste in altri tipo il giorno dei morti. Eh, no! Io sono contento o triste quando mi sento così e non esiste autorità che mi imponga di essere come lei vuole che io sia. Per me è la base della dignità umana: tutto potete togliermi, potete picchiarmi, umiliarmi, però non potete impormi sentimenti. Quelli sono esclusivamente miei, riguardano solo me e nessuno ha il diritto di immischiarsi. D'altronde ogni giorno ci imponiamo varie maschere per poterci meglio. inserire negli ambienti nei quali dobbiamo andare che proprio non vedo il bisogno di doversi mettere ulteriori maschere in un preciso periodo dell'anno solo perché così si usa. Al contrario penso che se qualche volta ci togliessimo le maschere e ci presentassimo almeno una volta per quello che siamo in realtà il mondo sarebbe migliore. Sono strano? Ve l'avevo detto. Adesso almeno spero che per i prossimi carnevali sarò lasciato in pace.
Sergio Tavčar
Il mio primo ricordo del carnevale risale al periodo dell'infanzia, quando abitavo con i miei genitori a Trebiciano. leggi ...
47° - Il Lievito PeR La Pizza di caRNevale
Il mio primo ricordo del carnevale risale al periodo dell'infanzia, quando abitavo con i miei genitori a Trebiciano. Questi sono stati i migliori anni della mia infanzia. In quei tempi mia mamma faceva la sarta e mi cuciva ogni anno un vestito di carnevale. Dato che collaborava con le altre mamme del paese, partecipavamo anche alla sfilata di Opicina con il gruppo di Trebiciano. Il periodo prima del carnevale era per noi bambini molto impegnativo perché dovevamo stare fermi e aspettare che le mamme ci prendessero le misure. Mi ricordo bene di una sfilata, quando ci siamo mascherati da api e farfalle che raccoglievano il miele. Durante il carnevale noi bambini andavamo mascherati in giro per il paese, di casa in casa. I paesani ci accoglievano nelle loro case e ci offrivano dolciumi, uova e arance. Il martedì grasso c'era un ballo in maschera al "Ljudski dom" di Trebiciano, dove ci divertivamo molto ballando e facendo vari giochi di gruppo. In quel periodo i miei genitori avevano rilevato l'osteria del paese "Da Aldo". Lì si riunivano i paesani per allestire il carro allegorico con il quale partecipavano alla sfilata del Carnevale carsico. I preparativi duravano vari mesi. Tra la gente regnava un clima festoso. La settimana prima della sfilata era molto impegnativa e raggiungeva il culmine l'ultimo giorno prima della sfilata, quando si colorava, cuciva e definiva gli ultimi dettagli del carro allegorico. Successivamente mia mamma Nada ed mio papà Rino hanno rilevato la Trattoria sociale a Opicina. Così abbiamo iniziato a vivere il carnevale da un'altra prospettiva. Ogni giovedì grasso aspettavamo impazienti la passeggiata del re e la regina per la via di Prosecco, quando i suonatori annunciavano la sfilata di carnevale. Mia mamma Nada si rimboccava le maniche: non mancavano mai le "supe", le frittole, i crostoli, i krapfen, il prosciutto e il formaggio e un bicchiere di buon vino. Come esercenti abbiamo aderito al concorso per il miglior allestimento della vetrina e una volta abbiamo anche vinto. Il sabato mattina fervevano gli ultimi preparativi per la sfilata. Al re e alla regina veniva offerto il vin brulé perché faceva freddo. Dato che il nostro locale era molto vicino al palco di premiazione in piazza Brdina, la trattoria straripava di maschere che venivano a bere un bicchiere di vino o una tazza di cioccolata calda e mangiare un panino, le polpette, i krapfen o le "supe" mentre aspettavano la proclamazione dei vincitori. Il lavoro non era faticoso in quanto anche noi eravamo presi dall'attesa di sapere chi fosse il vincitore. Anche se ora la premiazione si è trasferita al Prosvetni dom, restiamo sempre nel vivo dei festeggiamenti ed esclamiamo: EVVIVA IL CARNEVALE!
Katja Fabrizi
Carnevale: tempo di burle, allenamenti ripetutamente saltati, infortuni misteriosi e ... sconfitte inaspettate, ma anche — perché no - vittorie epiche (anche se molto rare). ... leggi ...
46° - ePUSToLaRio sPoRtivo
Carnevale: tempo di burle, allenamenti ripetutamente saltati, infortuni misteriosi e ... sconfitte inaspettate, ma anche — perché no - vittorie epiche (anche se molto rare). Gli alleNatoRi sbuffano. Non sono per niente contenti. Probabilmente odiano il carnevale. Lo abolirebbero, specialmente i »coach« degli sport a squadre. Calciatori, cestisti, pallavolisti e altri sono bravi a fare il carnevale. Gli sportivi Sloveni in Italia ancor di più. Garantito. Di esempi ne abbiamo tanti. »Se finio a gennaio non vinceremo qualche partita, non ci salveremo, Il carnevale ci seppellirà,« gridò esausto nello spogliatoio un allenatore. Non faremo nomi. Qualcuno forse capirà di chi stiamo parlando. Ma non importa. Oramai è storia passata. Da Quando non gioco più a calcio ne è passata di acqua sotto i ponti. Il nostro allenatore però aveva ragione. Prima, durante e ancora qualche settimana dopo il carnevale di punti ne avevamo fatti davvero pochi. Alla fine della stagione siamo retrocessi. Peccato. Eravamo tristi. Quel carnevale però non ce lo scorderemo mai. Il martedì grasso diventammo tutti calciatori brasiliani con l'immancabile corredo giallo-verde, nomi brasilianizzati e parrucche rate o alla Carlos Valderrama. Preparatissimi tatticamente. Fieri, invincibili. Organizzati al minimo dettaglio. Ingresso al Maracans di Briščiki/Borgo Grotta Gigante (Leggi tendone) rigorosamente in trenino. Al capo della »selecao« la fisarmonica, il tamburo ed a seguire í cantanti ed i danzatori. La Partita durò tutta la notte. Supplementari e rigori battuti alle prime luci dell'alba. Ma quello fu solo l'inizio. L'anno dopo per carnevale ci travestimmo da scozzesi ed a seguire cardinali, tirolesi, hawaiani e così via. I più agguerriti vollero partecipare come squadra di calcio anche alla sfilata di Opicina. Ma era troppo impegnativo. La domenica di carnevale non si riposa. C'è la partita. Così o coli ci si deve svegliare presto, presentarsi in campo e giocare il più possibile dignitosamente. Di storie simili ce ne sono tantissime. Anche gli strapagati professionisti non sono immuni alla sindrome del carnevale. In primis i brasiliani. Vi RicoRdate dell' ex calciatore della Fiorentina »o animal« Edmundo? Non perdeva mai L'appuntamento coN il »carnaval( di Rio. Il suo contratto, almeno così si parla, lo prevedeva. Ronaldinho anche. Il carnevale è un momento di relax. La gente (anche noi sportivi siamo umani) si rilassa e si diverte. Evade dal ritmo di tutti i giorni. E va benissimo così. Evviva il Carnevale o come si dice dalle nostRe parti: Živjo Pust!
Jan Grgič
Il giubileo del 450 Carnevale Carsico sarà un giubileo vero e proprio perchè sarà l'ultimo della storia dell'umanità! Ma dopo infiniti studi anche gli storici ... leggi ...
45° - Carnevale carsico
Il giubileo del 450 Carnevale Carsico sarà un giubileo vero e proprio perchè sarà l'ultimo della storia dell'umanità! Ma dopo infiniti studi anche gli storici più noti del mondo sono giunti a una scoperta strabiliante. L'antica civiltà dei Maya ha fatto uno sbaglio nell'elaborare i documenti sulla fine del mondo nel 2012! C'è stato, infatti, un errore di stampa quando hanno pubblicato l'elaborato che spiegava l'annunciata apocalisse: questa non avverrà il 21/12/2012, bensì il 21/02/2012! Anche se la notizia dell'indescrivibile catastrofe ha scosso tutto il modo, le maschere si possono consolare almeno con il fatto che avranno la possibilità di godersi per l'ultima volta questo periodo davvero unico dell'anno. Anche per questo motivo i contributi per il Carnevale Carsico sono giunti a destinazione in tempo quest'anno, in quanto anche essi storici, perchè la fine del mondo è dietro l'angolo. La giuria del Carnevale Carsico ha deciso di cambiare un paio di punti del regolamento della sfilata di quest'anno: Il presidente della giuria del carnevale sarà il nuovo sindaco della città di Trieste Cosolini. Per questo motivo si consiglia a tutte le maschere che parteciperanno alla sfilata di non indossare dei vestiti troppo elaborati. Questo perchè, come abbiamo già avuto modo di notare in occasione della posa dell'albero di Natale, al sindacopiace la sobrietà. La giuria ha espresso il desiderio che tutto il mondopossa assistere alla sfilata del Carnevale Carsico almeno per una volta prima dell'apocalisse. Perciò ha deciso di celebrare le nozze reali tra il re e la regina del carnevale. L'evento non avrà luogo alle tradizionali nozze carsiche, ma durante la sfilata. Le nozze saranno trasmesse in diretta dal programma televisivo della Rai in lingua slovena e il celebrante sarà Marij Čuk, che per l'occasione sfoggerà una cravatta con la foto di papa Benedetto XVI. William e Kate perderanno indubbiamente un grande numero di fan, tra i quali c'è anche la regina Elisabetta, che ha deciso di trovare l'erede al trono tra i partecipanti alla sfilata. I carri e i gruppi che decideranno di scegliere come loro tema le innumerevoli facce della politica verranno premiati con un riconoscimento speciale. Le creazioni che si riferiranno all'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi otterranno la vittoria ancora più facilmente. A loro verranno, infatti, assegnati 10 punti ín più! Se ciò avverrà, ci sarà un premio personalizzato anche per il nostro amato ex premier che con le sue battute e il suo umorismo ha fatto sì che alle maschere di carnevale non mancassero mai le idee per i carri e per i vestiti dei gruppi. I partecipanti alla sfilata potranno guadagnare ulteriori punti anche in un altro modo. Quando giungeranno davanti alla postazione della giuria, essa verificherà la loro preparazione su argomenti di cultura generale. Possiamo rivelarvi solo un possibile quesito: i partecipanti dovranno spiegare al pubblico in maniera chiara e semplice che cos'è il noto »spread«. La giuria già immagina le risposte, che saranno probabilmente molto creative e fantasiose, e per questo motivo ha deciso di pubblicarle sul sito internet ufficiale de] Carnevale Carsico. Con queste modifiche il carnevale del 2012 sarà veramente indimenticabile e per questo saremo ancora più tristi quando avrà fine. Ma aspettate! Ci è appena pervenuta una e-mail da parte degli esperti che si occupano della traduzione delle lettere scritte dai Maya. Nel documento sull'apocalisse 2012 c'è una nota a fondo pagina che è stata finora sempre trascurata dagli storici. Da essa si può decifrare che ín occasione del Carnevale Carsico i Maya daranno un'ultima possibilità alla popolazione terrestre di scongiurare la fine del mondo. Come ultima avvertenza vi è una breve ma significativa citazione che riassume lo spirito che dovrebbe accompagnare i partecipanti e gli spettatori della sfilata: »Viva il carnevale!«.
Karin Ota
Secondo le ultime scottanti rivelazioni della fonte di informazione triestina Wikileaks, sono stati intercettati ... leggi ...
44° - sono stati intercettati i ladri
Secondo le ultime scottanti rivelazioni della fonte di informazione triestina Wikileaks, sono stati intercettati i ladri che hanno derubato la Banca di Credito Cooperativo del Carso di Opicina nel dicembre dell'anno scorso. I colpevoli si nascondevano proprio nelle stanze del dom Brdina, dove stavano a contare e ricontare il denaro destinato all'organizzazione del carnevale di quest'anno. II presidente del Carnevale Carsico Igor Malalan si e addossato tutte le colpe per il crimine commesso, dichiarando di aver rapinato la banca perchè voleva avere la certezza di non restare senza fondi per lo svolgimento del 44° Carnevale Carsico. Le istituzioni hanno infatti tagliato ancora più nettamente i fondi destinati ad esso per colpa della nota crisi finanziaria che quindi sta investendo anche il nostro carnevale. Prima di essere portato in prigione, Malalan ha dato ancora alcune direttive per la messa in scena del carnevale di quest'anno: Con l'annunciata presenza del gruppo carnevalesco dello scrittore triestino Boris Pahor "O SLOVEN, O NIENTE", Malalan ha suggerito di eleggere, in suo onore, un re del carnevale nero, al cui fianco siederebbe LA REGINA, l'immacolata MINISTRA Gelmini. Se gli spettatori e i partecipanti non invaderanno del tutto le vie del paese, a questo penseranno certamente gli studenti, i professori, i ricercatori e altri, che scenderanno dai tetti per precipitarsi a Opicina. Chissà, magari il ministro li prendera sul serio proprio in questo periodo pazzo del carnevale. II primo posto e indubbiamente già assegnato, data l'attesa partecipazione del carro " IL CIRCO DI ARCORE" del presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi. All'interno del gruppo ci saranno anche le escort, e non le FORD ESCORT, bensì le accompagnatrici di Berlusconi in carne e ossa. In prima fila sfilera la ben dotata NIPOTE DI MUBARAK, la mora Ruby, e non potrà certamente mancare l'altra velina, la bionda Noemi Letizia. Durante la sfilata il presidente si esibirà in una coreografia, facendo finalmente capire al pubblico cosa intende veramente per il noto ballo del "BUNGA BUNGA". Prima di essere spinto nell'auto della polizia, Malalan ha anche ordinato agli altri organizzatori che bisognerebbe sostituire un paio di GIUDICI all'interno della giuria del Carnevale Carsico. Berlusconi li ha infatti destituiti, in quanto non gli erano favorevoli nemmeno qui, a Opicina. Caro Malalan! II Carnevale Carsico, tutti i partecipanti e gli spettatori ti sono grati dal più profondo del cuore per il tuo gesto coraggioso e responsabile. Ma non aver paura, in Italia si entra in carcere dalla porta anteriore e si esce da quella posteriore.
Klop
Secondo alcune indiscrezioni, al Carnevale carsico di quest'anno ci sarebbe una gradita novità: dovrebbero infatti debuttare alcuni nuovi carri e gruppi. Il Comitato del Carnevale carsico ... leggi ...
43° - Iscrizioni al Carnevale carsico
Secondo alcune indiscrezioni, al Carnevale carsico di quest'anno ci sarebbe una gradita novità: dovrebbero infatti debuttare alcuni nuovi carri e gruppi. Il Comitato del Carnevale carsico starebbe valutando le schede di ammissione dei seguenti candidati. Teatro Stabile Sloveno 1 - Secondo Adriano Sosič, il presidente dell'Associazione che di fatto governa lo Stabile di Trieste, il "Kulturni dom" di via Petronio sarebbe rimasto chiuso così a lungo proprio a causa del Carnevale carsico. All'interno del teatro, infatti, si stava preparando il carro allegorico che prenderà parte alla sfilata di quest'anno. Un nutrito gruppo di dirigenti e amministratori, capeggiati dal direttore Tomaž Ban, si maschererà da cowboys inferociti che al grido del direttore artistico Primo Bebler "Ban(g) ban(g) ban(g)" intimidiranno la folla, chiedendole del denaro. A quanto pare si sparerà anche in senso metaforico. Durante tutta la sfilata i cowboys spareranno cavolate, fino a raggiungere l'apice al Brdina, dove il direttore Ban ripeterà la sua battuta di successo della fine dello scorso anno: "Nessuno ha mai chiesto le mie dimissioni". Teatro Stabile Sloveno 2 — Prenderanno parte alla sfilata anche gli attori dello Stabile sloveno. Non avendo raccolto abbastanza fondi, gli attori parteciperanno come * semplice gruppo. Travestiti da indiani, cammineranno tutti assieme all'interno di un recinto mobile. L'attrice Nikla Petruka Panizon terrà in mano un cartello con la ' scritta "Siamo in riserva". Distaccato dagli altri e fuori dal recinto l'attore Viadimir Jurc, travestito da contratto stracciato, simboleggerà l'Ultimo dei Moicani. Governi - In seguo di pace e fratellanza, i ministri dei due governi, sloveno e italiano, saliranno sullo stesso carro intitolato "Amore senza confini". I membri del governo italiano saranno vestiti da maschi, mentre quelli sloveni da donna. Purtroppo l'incidente diplomatico non è da escludere: il premier Berlusconi, preso dalla festa, farà delle avance alla sensuale Jessy, per poi scoprire, con un certo imbarazzo, che dietro a quel viso angelico si nasconde il suo collega sloveno Borut Pahor. Mitja Kosmina - Da escludere la partecipazione del velista sloveno, sebbene in settembre abbia inviato la richiesta di partecipazione. Erano altri tempi allora. Kosmina, eterno secondo alla Barcolana, aveva pensato di far travestire tutti i membri del suo equipaggio da Toto Cutugno, l'eterno secondo del Festiva! di Sanremo. Purtroppo in ottobre Kosmina ha accidentalmente vinto la regata e il travestimento da Cutugno ha perso ogni senso. Da segnalare tuttavia il disperato tentativo di Roberto Dipiazza. Il sindaco di Trieste ha conferito a Kosmina la cittadinanza onoraria affinché Kosmina possa vestirsi di nuovo da Cutugno per cantare "Lasciatemi cantare, io sono un italiano vero". H1N1 - Parteciperà alla sfilata anche un folto gruppo di fan del presidente de! Comitato del Carnevale carsico, il grande (per non dire enorme) Igor Malalan. Tutti si travestiranno da Malalan e il nome del loro gruppo sarà "L'apice della suina."
Peter Verč
Per brevità useremo le sigle. MSI ridotta all'osso, spera nel CC e prepara il colpo di Stato. Forse è meglio spiegare: la MSI, ... leggi ...
42° - A carnevale ogni colpo di stato vale
Per brevità useremo le sigle. MSI ridotta all'osso, spera nel CC e prepara il colpo di Stato. Forse è meglio spiegare: la MSI, non Movimento Sociale Italiano ma Minoranza Slovena in Italia, non spera nei Carabinieri ma nel CC che sta per Carnevale Carsico. Infatti, il Carnevale è ormai l'unico periodo dell'anno, durante il quale gli sloveni di Trieste godono di una discreta considerazione. Sembra essere proprio questo il triste destino della minoranza: viene presa sul serio solo nei giorni in cui ogni scherzo vale. Ma i capoccia della minoranza se ne sono fatti una ragione e già preparano il contrattacco che dovrebbe portare a un colpo di Stato. Sono infatti pronti ad approfittare del periodo più pazzo per prendersi tutti quei diritti che, a sentir loro, lo Stato italiano testardamente rifiuta di riconoscere. Ed ecco qui tre leggi, che la minoranza vorrebbe imporre. Non con la forza, ma con l'astuzia. Sarà presumibilmente la senatrice Tamara Blažina - che con una calotta in testa proverà ad assomigliare a Giorgio Napolitano - a consegnare la lista di tre proposte al' Presidente della Camera Fini, il quale, pensando si tratti di uno scherzo, non esiterà a sottopone al voto. E il Parlamento approverà tutto all'unanimità, visto che pure tutti i deputati e senatori crederanno si tratti di una burla. La prima proposta riguarda un aspetto cruciale della vita della minoranza: il tasso alcolico alla guida. Ed ecco la proposta: il limite di 0,5 viene raddoppiato. Cioè: potrà guidare solo chi ha un tasso di alcòl nel sangue pari o superiore a 1,0. A chi venisse contestato un tasso superiore al 2,5 verranno assegnati dei punti premio. Accumulandone un determinato numero, si riceverà un buono gratuito valevole in tutte le osmizze del Carso. La seconda proposta prevede la liberalizzazione del fascio. Occhio alle interpretazioni sbagliate: per fascio s'intende il fascio di foglie, caratteristico simbolo delle osmizze. L'onorevole Menia è comunque favorevole. Il terzo progetto di legge è addirittura di natura costituzionale. Si vuole sostituire le parole "scuola" e "studio" con i termini "osmizza" e "ebbrezza". L'articolo 34 verrebbe così innovato: "L'osmizza è aperta a tutti. Impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti di ebbrezza. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di ebrezza, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso." Approvate le leggi, per festeggiare il colpo distato riuscito, a Bagnoli sparano in aria il loro tradizionale razzo di palloncini. In coda lo striscione con il saluto "Hei da Bagnoli" che scritto nel dialetto sloveno locale appare "Hei z Blunca ". I radar israeliani però captano la scritta in maniera leggermente distorta... "Heizbola "... Ed ecco che dopo qualche giorno la festa finisce, mestamente, come il carnevale il Mercoledì delle Ceneri.
Peter Verč
Prima di tutto affermo: il carnevale non mi piace! Puo' essere strano questo punto di vista di una persona che si occupa di teatro e di umorismo, ma di fatto e' cosi'. .. leggi ...
41° - Il deserto carnevale
Prima di tutto affermo: il carnevale non mi piace! Può essere strano questo punto di vista di una persona che si occupa di teatro e di umorismo, ma di fatto è così. A dire il vero da bambino mi rallegravo all'idea del carnevale e per i balli carnevaleschi, organizzati per i bambini dal nostro teatro. Agli inizi erano presso l'Auditorio, poi allo Stadio e in fine presso la Casa di cultura. I genitori mi hanno persino mascherato. Ho la foto in cui il toreador senza denti ride all'obiettivo. Dopo non mi sono più mascherato; forse ho messo solo un qualsiasi cappello in testa e una pistola in mano. A Trieste il martedì grasso del'69 ho sepolto la mia nonna. Ad un certo punto, presso l'incrocio, il nostro triste corteo funebre si è incontrato con quello carnevalesco. Lì c'erano delle maschere vestite nella morte, dinanzi a me c'era invece la mia nonna nella cassa da morto. Istintivamente ho sorriso, ma poi mi si è stretto il cuore. Non era un evento traumatico, ma il carnevale lo sempre ripudiato. E' diventato prepotente e noioso. Sempre gli stessi uomini vestiti in donnacce, maschere di gomma, visi insanguinati e dilaniati, risse tra gente con dei bastoni di plastica, petardi... sempre ed ogni anno la stessa storia. Noia. Senza fantasia e lontano dall'idea elementare del carnevale, quando il povero ballo usciva in strada per sfogarsi con i propri istinti antigovernativi. Verso la fine degli anni '70, date certe circostanze, mi sono mascherato per l'ultima volta. Ero vestito da vescovo e sulla cintura avevo appeso il quotidiano l'Unità, nello spirito dell'allora storico compromesso, che era sospeso su di noi come un incubo. Io ballavo, penso a Bagnoli, anche se il ballo non mi piaceva. Sarà per l'amore. In fine chiedo perdono agli allegroni, che in questo periodo godono, se non sono benevole nei loro confronti. In realtà li invidio, in quanto sanno staccarsi dalla realtà e sfogarsi. Io non mi sono già da tanto. Però avrei piacere!
Boris Kobal
Il Carnevale carsico compie quest'anno il suo 40° anniversario. Tutti noi che l'abbiamo seguito in tutti questi anni e sappiamo quant'è importante per la nostra ... leggi ...
40° - Il Carnevale carsico
Il Carnevale carsico compie quest'anno il suo 40° anniversario. Tutti noi che l'abbiamo seguito in tutti questi anni e sappiamo quant'è importante per la nostra minoranza gli auguriamo vivissimi auguri. La nostra gente ha dedicato molto del suo tempo libero e del suo impegno per una buona riuscita del Carnevale, non badando al freddo o a qualche disaccordo. Il Carnevale carsico era da sempre simbolo di felicità, divertimento e gratificazione, ma rappresentava anche l'unità, la creatività e l'abilità manuale della nostra gente, unificando i paesi e la cultura slovena. I carri venivano spesso preparati in luoghi non adeguati, al freddo e all'aperto, ma l'entusiasmo di vedere il lavoro completato faceva affrontare con coraggio ogni difficoltà. Costruendo i carri ci si divertiva sempre e non poteva mai mancare un buon bicchiere di vino e uno spuntino. Questa è la storia del nostro Carnevale carsico che congloba il significato e la soddisfazione di tutto ciò che è stato fatto finora e ci dà la forza per mirare ai successi futuri della manifestazione. Ogni maschera e chiunque vi abbia in qualsiasi modo collaborato ha contribuito alla realizzazione del Carnevale carsico e continuerà a farlo anche in futuro. Questa tradizione ha radici tanto profonde che sarà difficile sradicarle. Perciò evviva Carnevale carsico!
Rudi Wilhelm
Anche quest'edizione del Carnevale carsico è accompagnata da una brossura, che quest'anno è stata redata dalla redazione del PriMorski pes, ... leggi ...
39° - Carnevale carsico
Anche quest'edizione del Carnevale carsico è accompagnata da una brossura, che quest'anno è stata redata dalla redazione del PriMorski pes, la pagina giovanile del quotidiano sloveno Primorski dnevnik. Che cosa augurarvi se non di divertirvi alla grande, chi sui carri allegorici, chi tra il pubblico sempre fedele alla sfilata di Opicina. E se proprio non ne volete sapere di festeggiare la festa più pazza dell'anno almeno leggetevi la nostra intervista collettiva alle consigliere e ai consiglieri regionali sloveni e fatevi visitare dal nostro bravissimo carnevologo: con un po' di fortuna potreste guarire... o, speriamo, almeno sorridere un po' ! ! ! 1) E' un tipo da carnevale, consigliere? 2) Da giovane lo era? 3) Come preferii a mascherarsi? 4) Ha mai partecipato alla sfilata di Opicina? 5) Sarà tra il pubblico quest'anno? 6) Per chi tiferà'? 7) Da cosa maschererebbe gli altri consiglieri? 8) Romano Prodi e Silvio Berlusconi invece? Igor Caneiani l) No, assolutamente. L'ultima volta mi sono presentato vestito da ucraino ad una festa privata nel 1993 o '94. La penultima fu invece nell'88 durante una settimana bianca nella Repubblica Ceca. Da bambino ero un po' più attivo... 2) Si. dai 14 ai 16 anni ero più vivace e mi mascheravo più volentieri. 3) Non ricordo una maschera preferita, ma da bambino mi piaceva vestirmi da Zorro. 4) Solo come spettatore. 5) In linea di principio si, è ancora presto però per garantire la mia presenza. 6) Non ho preferenze. Di solito non tifo per nessuno a priori. 7) Igor Dolenc da giocatore di baseball, Mirko Spacapan da Superman o meglio da Superkurent considerata la sua attenzione per la questione nazionale. Bruna Zorzini starebbe bene come staffetta partigiana, Tamara Blažina invece come olandesina. Prodi potrebbe essere un ciclista o un fondista, visto che ha già corso la maratona, anche se io non ci credo. Berlusconi invece potrebbe essere Pierot, perché quest'anno spero di vederlo piangere. Igor Dolenc 1) Mah, dipende. A volte si, a volte no. 2) Si, sicuramente più di oggi. 3) Da indiano o molte volte anche da arabo, perché avevo la faccia coperta e gli altri non mi riconoscevano. 4) Mai, ma come spettatore sempre. Molte volte ho fatto parte della giuria. 5) Certamente. 6) Per quelli con le maschere più belle, che certamente non mancheranno, visto l'alto livello del carnevale carsico. Speriamo solo che il tempo regga. 7) Quelli che amano rinchiudersi in "riserve" da indiani, quelli invece che commerciano a destra e a sinistra da arabi. Alcuni anche na impiegati statali o segretari comunali: tra gli sloveni ce ne sono pochi infatti. 8) Berlusconi non ha bisogno di travestirsi, Prodi invece da ciclista che gareggia alla corsa principale del Club ciclistico Adria. Mirko Špacapan 1) No, non lo sono. 2) Un pò più di ora, ma neanche lontanamente riuscivo a seguire i ritmi dei carsolini. 3) Guarda caso proprio da medico. 4) A Opicina mai, a Gorizia però si, suonando la fisarmonica. 5) Probabilmente assisterò a qualche sfilata. 6) Se parteciperà, tiferò per il carro di S. Mauro. 7) Dolenc lo vestirei da qualche animale, forse da papero, la Blažina invece potrebbe essere quella maschera mezza bianca, mezza nera, credo che si chiami Pierot. Bruna Zorzini la vedrei come indiana, riguardo a Igor Canciani invece non c'è dubbio, Che Guevara. 8) Berlusconi potrebbe essere qualche »generalissimo«, Prodi invece lo vedo come vescovo. Tamara Blažina 1) A dire il vero no, non lo sono mai stata. Rispetto il carnevale, ma non sono una vera appassionata. I miei figli lo sono senza dubbio più di me. 2) Non sono mai stata una fanatica del carnevale. 3) Di solito mi mettevo le prime cose che trovavo, non ho mai progettato un costume. Una volta comunque era diverso, il carnevala era un fenomeno più locale, si faceva il giro del paese e non c'erano occasioni per sfoggiare costumi speciali. Oggi ai giovani viene data questa possibilità alle varie feste e sfilate che si organizzano ogni anno. 4) Mai, una volta però ho collaborato all' allestimento del carro di Sgonico. 5) Senza dubbio. Ogni anno vado a vedere la sfilata di Opicina e quella di Monfalcone alle quali partecipa la maggior parte dei carri dei nostri paesi. 6) Tifo per il mio paese, Sgonico, anche se sono molto obbiettiva e in fondo mi piace vedere vincere le maschere più belle e chi ha dato il meglio dí se. 7) Dovremmo vestirci tutti da marziani, perché la gente non ci capisce e guarda i politici ín generale con diffidenza. 8) Berlusconi da uno della Banda bassotti che difende solo i propri interessi. Prodi potrebbe essere il Grande puffo, leader calmo e riflessivo. Bruna Zorzini 1) A dire la verità no. Forse sono troppo seriosa, anche se amo guardare la gente divertirsi. Mi piaceva portare i miei figli alle feste di carnevale e tra qualche anno spero di accompagnare anche la mia nipotina Zarika, nata pochi giorni fa. 2) Da bambina si, finche frequentavo la scuola elementare. Mia mamma cuciva i costumi e mi portava ai balli di carnevale al ricreatorio di Scoglietto, dove abitavo allora. Molte volte mi vergognavo, perché sono timida. Ora capite perché oggi non mi maschero. 3) Da coccinella, Cappuccetto rosso, ho indossato anche il frak e il cilindro. 4) Ogni anno, anche con il freddo. Mi diverto a guardare i carri e i gruppi, a volte faccio il tifo e di solito tutto quanto si conclude con un bicchiere di vino e frittole salate (fanclji z dušo) in qualche osmica. 7) Perché no? Mi piaciono le maschere satiriche. Spero che qualcuno prenda di mira anche chi ci governa. Tamara Blažina da maestra con la matita rossa, Igor Caciani da alunno della prima elementare, Igor Dolenc da vecchio rocker e Mirko Špacapan da allegro cappellano. 8) Prodi sicuramente da prete paesano, Berlusconi invece non ha bisogno di maschere per far ridere.
Primorski pes
La cosa che mi ha accompagnato nella vita sono i disegni a penna di Marlenka Stupica, accompagnati alla raccolta poetica Na Krasu di Igo Gruden ... leggi ...
38° - I disegni del ricordo
La cosa che mi ha accompagnato nella vita sono i disegni a penna di Marlenka Stupica, accompagnati alla raccolta poetica Na Krasu di Igo Gruden e pubblicati nel 1949 dalla Mladinska knjiga. Semplici, spiritosi, malinconici, con la forza di raccontare e di turbare ancor oggi. Anche il disegno in cui si racconta che attraverso il paese arriva il carnevale e il naso gli penzola fino alla bocca. In testa al corteo c'e` la maschera carnevalesca, come non se ne vedono più. Con la pentola in testa, la scopa nella mano e con l'espressione da pagliaccio, soprattutto con una particolare giovialità, che racconta del tempo, quando dovevi crearti dal nulla una briciola di felicità. Chi sa? Forse era proprio il nulla, dal quale nasce qualcosa, il mio compagno nelle attività successive. Anche il disegno del funerale carnevalesco, lo immaginavo in un modo simile. La piazza paesana vuota, che il mercoledì delle ceneri si riempie di persone afflitte, che accompagnano il re al rogo. O quel disegno della poesia V Istri. Il vecchietto con la pipa, accanto a lui l'asinello, davanti l'ampio mare, all' orizzonte il battello a vapore ed un grande, piacevole, rallegrante sole. L'ultimo disegno a penna nella raccolta Na Krasu è particolare e ancor oggi mi ricorda il vivo desiderio che avevo da bambino per il lontano. Il disegno che accompagna la poesia Na Lijaku, racconta di un grande comizio a Lijak, vicino a Sempas, dove sono in primo piano disegnati dei bambini con dei mazzi di fiori, fisarmoniche, bandiere con la stella a cinque punte e con il striscione Viva il Litorale libero. Questo bel disegno, che orientò durante la crescita la mia visione globale del mondo, ancora oggi rappresenta per me il mito e la possibilità che il vuoto lo puoi riempire con il contenuto.
Sergej Verč
Il Carnevale carsico rappresenta per i giornalisti del litorale un grande stress, in quanto è uno degli eventi chiave della nostra vita, e per questo ... leggi ...
37° - Il Carnevale carsico
Il Carnevale carsico rappresenta per i giornalisti del litorale un grande stress, in quanto è uno degli eventi chiave della nostra vita, e per questo cominciano già un mese prima della pazza sfilata a suonare telefoni, cellulari, la posta elettronica e persino il fax. Tutte queste informazioni, su un numero sempre maggiore di gruppi, su numeri record di carri, sui vincitori della scorsa edizione, sui canditati di quest'anno, sui nomi del re e della regina, sui defilé carnevaleschi e sulla frittata con i testicoli del toro, si accumulano ed ammassano, fino a che non esplode finalmente questo "benedetto" sabato carnevalesco. Subito a Opicina!
Tutti i foglio diventano parte del passato, dinanzi a te si presentano, ballando, l'orgoglio e la fantasia carsici nella loro più splendente espressione. Il tutto sta in te se saprai trasmettere almeno un pizzico di questa allegria, a quelli che seguono il carnevale attraverso i mass media. Si i mass media, in quanto la sfilata a Opicina diventa un evento, al quale non rinuncia alcuna redazione locale. Esiste anche la sfilata carnevalesca per i paesi, che i cittadini non conoscono ed anche se la conoscessero non potrebbero mai immaginare cosa questa significhi, fino a che non hanno la fortuna di provarla sulla propria pelle. Un evento unico, soprattutto se te, "ragazza di città", invitano il martedì grasso nel paesino sul Carso. L'appuntamento e' alle 12, dove altrimenti, se non in piazza del paese. Come ogni novizio sei sicuramente in anticipo sul posto dell'appuntamento ed aspetti mascherato cosa nascerà da questo. Dopo un'ora che aspetti "l'ora del carnevale" finalmente giungono in piazza i ragazzi del paese, che hanno fatto il carro attaccato al trattore, con la musica, un pò di vino e cesti, è andiamo. Dove? Bussare alla porta della prima casa del paese.
Le porte si aprono e hai la sensazione che ti aspettavano. La padrona di casa ha già steso la tovaglia sul tavolo e davanti a un vassoio largo 70 x 70 pieno di crafen dorati si giustifica che ha lavorato fino a tardi e che non aveva tempo di preparare qualcosa per le maschere, perciò i crafen li ha comprati. Come può una persona sdebitarsi dinanzi a tutta questa ospitalità: in ogni casa ti offrono da bere e da mangiare, come se ci fosse un matrimonio. Le padrone di casa offrono dolci, pane casereccio, frittole e cenci; i padroni invece una goccia di buon vino, salsicce ed altre bontà della cantina. Con loro canti, balli, scherzi; il sorriso e il bagliore degli occhi della vecchietta, che con te ha ballato in giardino al suono della fisarmonica, ti fanno capire che per un attimo ti sei sdebitato.
Questa è l'allegria carnevalesca!
Nada Čok
Così parla la canzone del mio paese nativo Santa Croce vicino a Trieste. Si dice che la cantavo quando avevo appena dieci mesi. ... leggi ...
36° - Oh, carnevale, caro carnevale per te le porte sono sempre aperte
Così parla la canzone del mio paese nativo Santa Croce vicino a Trieste. Si dice che la cantavo quando avevo appena dieci mesi. Già allora mia madre mi mascherò per carnevale. Ormai sono passati mesi ed anni, ma Pija ancora oggi ama mascherarsi e divertirsi durante il periodo carnevalesco. Tutto il Carso fa parte della grande casa del Carnevale, perciò, quando mi sono trasferita a Prepotto, non mi è passato l'amore per questa festa. Anzi, al contrario! Quì ho trovato una vera e propria passione per il carnevale, dove tutto il paese prende parte alle preparazioni. Cose simili, ovviamente, succedono anche negli altri paesi. La febbre del carnevale si espande velocemente durante le riunioni organizzative, che si svolgono in osmizze e trattorie. Pure le istituzioni più serie vengono contagiate e, perciò, all'organizzazione prendono parte anche asili, scuole elementari e medie. Gli studenti più grande sono con noi già dal principio. Nel mondo di oggi la comunità paesana ha sempre meno opportunità per riunirsi, ma è proprio il carnevale, più di qualunque altra occasione, che riunisce sia le generazioni giovani, che quelle più anziane, ed entrambe, in un'atmosfera allegra, consolidano la loro appartenenza al paese ed una più ampia identità. Il carnevale, dunque, fa parte della tradizione del paese. Anche il Carnevale carsico, che quest'anno festeggia il 36. anniversario, si è evoluto da una semplice usanza ed è diventato parte della nostra tradizione e dell'identità della minoranza. Tutti dobbiamo ringraziare la facoltà d'invenzione e lo spirito di sacrificio del gruppo di persone che hanno avuto l'iniziativa e la capacità di svilupparla fino ad oggi. Prepotto ha sempre preso parte al Carnevale carsico e non può permettersi di non partecipare. Nonostante la mancanza di fondi e la perenne battaglia con il tempo, presenterà anche quest'anno la sua "opera d'arte" a Opicina, e noi ci aspettiamo di vincere l'oro, ma anche all'argento non diremmo di no... Come disse De Coubertin: "L'importante è partecipare!"
Pija Cah
Il Carnevale carsico festeggia i suoi 35 anni di allegria e risate per le vie di Opicina. E come si addice a ogni anniversario che si rispetti è tempo di bilanci e progetti. ... leggi ...
35° - Carnevale Carsico
Il Carnevale carsico festeggia i suoi 35 anni di allegria e risate per le vie di Opicina. E come si addice a ogni anniversario che si rispetti è tempo di bilanci e progetti. Era bello una volta quando come bambino guardavo i piccoli carri contadini che fra gli aromi dei "fichi di cavallo" e ginepro inscenavano le tradizioni dei propri paesi. Ed è bello oggi quando i Carsolini e gli entusiasti della Val Rosandra sono diventati dei veri maestri nel creare carri e costumi. E proprio grazie a queste agili mani e le ingegnose idee il Carnevale carsico è una delle manifestazioni carnevalesche più popolari della nostra regione. Anche quest'anno a Opicina l'atmosfera sarà pazza specialmente se ci sarà il sole che richiamerà alla sfilata la folla entusiasta che applaudirà gli artefici di questo humor genuino. Sempre più è evidente che le giovani generazioni si risveglino proprio nel periodo di carnevale e per l'occasione coinvolgono tutto il paese che poi esterna tutta la follia accumulata durante l'anno. Ma il Carnevale carsico collega anche in senso più ampio. L'inizio del nuovo millenio è stato infatti caratterizzato dalla collaborazione con il Carnevale di Savogna d'Isonzo e ai Carsolini e ai "Rosandrini" si uniscono al sabato anche alcuni paesi della provincia di Gorizia, alcuni "Triestini" invece traslocano la domenica a Savogna. Spero che in prossimo futuro la collaborazione si allarghi anche alla Benecia. Semplice, ma ricco d'animo, tradizionale, ma moderno - questo è il nostro carnevale, il Carnevale carsico, durante il quale gli Sloveni dimenticano i problemi e mostrano il proprio volto - un volto pieno di allegria, risate e...peccato. E forse proprio qui che si chiede, perché non è ogni giorno un pò simile al Carnevale carsico.
Igor Malalan
No, il Carnevale carsico non e' vuoto. Di solito si dice: in giro c'e' tanto, dentro non c'e' niente. Questa affermazione puo' valere ... leggi ...
34° - Il Carnevale carsico non è vuoto
No, il Carnevale carsico non e' vuoto. Di solito si dice: in giro c'e' tanto, dentro non c'e' niente. Questa affermazione puo' valere per molte altre manifestazioni, che nella loro gonfia ricchezza e narcisistica considerazione sono solo commerciali e percio' lontane dalla sensibilita' popolare. Il carnevale a Opicina con la sfilata rappresenta l'opposto dei diffamanti pettegolezzi, in quanto penetra nell'anima e nel corpo della disponibilita' popolare; quando il nostro uomo esprime e dichiara cio' che non ha coraggio di esprimere nelle circostanze "normali". Con carri e gruppi, da prima tagliati da una pungente bora, poi accarezzati dal sole, il Carnevale carsico osa come la dea Diana, cacciatrice, gettare frecce in un'area piu' estesa della nostra, mostrando la stupidita', che spinge la societa' nella rabbia e nella poverta' spirituale.
Il Carnevale carsico e' un sincero termometro delle volonta', dei desideri e della rabbia. Certamente rappresenta anche tutto cio' che e' meno sociale e mentalmente colorito. Rappresenta la socializzazione in una sfrenata estasi di stridi e grida, e' farsi compagnia tra un bicchiere e una canzone, e' la realizzazione delle mistificazioni, che unificano l'uomo maturo con un giovane. Le persone devote al carnevale sono senza eta', rivolte nella giovinezza e nell'utopia. La sana pazzia cavalca la scopa magica e gironzola per i nostri paesi. Sicuramente non esiste un tale spettacolo popolare che abbatte i confini del provincialismo e unisce i diversi e i lontani. Quando la sfilata carnevalesca si dondola lungo la principale arteria di Opicina, allora ai migliaia di spettatori viene la pelle d'oca, e i visitatori si rendono conto di quest'unica magia che si rinnova di anno in anno, ogni volta diversa, nuova e indimenticabile. Proprio per questo il Carnevale carsico non e' vuoto, ma e' colmo, come lo e' la vita.
Marij Čuk
Che cosa ha spinto l'uomo, nei tempi remoti, dinanzi all'imprevedibile e capricciosa natura e all'invidia, all'egoismo e alla malignita' del suo vicino, ... leggi ...
Il Carnevale carsico
Che cosa ha spinto l'uomo, nei tempi remoti, dinanzi all'imprevedibile e capricciosa natura e all'invidia, all'egoismo e alla malignita' del suo vicino, di abbellire le difficolta' giornaliere con riti in onore ai dei della felicita', del vino, della fertilita', della petulanza e dell'oblio? Sicuramente quell'eterna, immortale illusione di riuscire a superare le difficolta' della vita, di addomesticare le calamita' naturali e di sedare i demoni del male. Anche l'irresistibile tendenza per il bello, dal quale sono nate le muse e immortali opere d'arte. La paura del brutto e la brama per il bello gia' da tempo spingono l'uomo a ricorrere a riti, per tentare di condizionare l'indisponibilita' dell'universo; a indossare le maschere, sotto le quali poter nascondere le paure, testificare i desideri e le aspettative.
A grandi linee tutto cio' si e' conservato fino ai giorni nostri, in quanto l'uomo si scontra ancora con i demoni e ancor di piu' sente il bisogno per il bello. Per questo crea dei finti sogni e illusioni, si inventa nuovi incantesimi e indossa maschere di felicita' e allegria. A differenza dei tempi remoti, i riti sono oggi sottomessi alle indifferenti e inesorabili leggi del dio Danaro, con il quale anche le vecchie usanze carnevalesche si sono trasformate in grandi operazioni commerciali.
Ai margini di questo impero commerciale sgorga una pura sorgente di vecchie usanze rinnovate, che portano il sigillo dell'autentica popolarita', colme di desiderio per il divertimento e per le burle con ispirazione artistica e contenuto satirico; forzano i sorrisi, ma invitano anche alla riflessione. Questo e' l'esempio del Carnevale carsico che da decenni ravviva e rinnova le usanze popolari, offre allegria e divertimento, libera la fantasia, l'ingegno e la creativita'. E' espressione di un'autentica attivita' culturale che ha anche un importante carica sociale, in quanto unisce e collega le comunita' paesane e in quanto attraverso le tematiche trattate, rispecchiate nei carri allegorici, offre, prima uno sguardo mordente poi mordace, ora birichino, ma sempre critico nei confronti della realta' locale e quella piu' ampia.
Il Carnevale carsico e' tutto questo ed altro ancora. E' il riflesso di questo spazio popolarmente e linguisticamente misto, che desidera vivamente una pacifica convivenza. E' testimone del tempo che passa e che ci ha trasportati da un tempo incatenati nei conflitti in un'Europa unita nelle nuove speranze.
Con l'abbattimento dei confini statali, bisogna riflettere anche ad altri confini che ostacolano la realizzazione di un mondo piu' bello e piu' giusto. Quando tra Pikelc e Brdina si muove un variopinto e rumoreggiante fiume di allegria carnevalesca, in modo che il tempo e il luogo si mescolano di desideri per il bello e di piacere, dalla rovente caldaia della scioltezza del carnevalesco godimento, attraverso serpentine di un po' dolci e un po' amari sorrisi, scorrono irrefrenabili anche preziose gocce di quella incorruttibile fede dell'uomo che sa e che vuole calpestare il male, dietro le varie maschere, abilmente smascherate dal carnevale.
Dušan Kalc
Erano gli inizi degli anni settanta del secolo scorso, quando la musica rock arrivo' dall'isoletta britannica Wight fino ... leggi ...
Il primo concerto rock al Carnevale carsico
Erano gli inizi degli anni settanta del secolo scorso, quando la musica rock arrivo' dall'isoletta britannica Wight fino a Opicina e risuono' nel freddo pomeriggio tra i carri e le maschere del Carnevale carsico.
A Contovello, dopo le prime vincite al Carnevale carsico con la "tonnara" ed altri temi nostrani, hanno a lungo pensato cosa presentare per le vie di Opicina, che mantenesse la reputazione, che il paese ha guadagnato tra i lavoratori del Carnevale carsico. Qualcuno ha avuto l'idea di impegnare ed allettare alla partecipazione i giovani; certamente con un tema vicino a loro.
Un po' prima a "Škualje", al confine con il concorrenziale Prosecco, nasceva un gruppo musicale con l'intento di infliggere un colpo mortale alle melodie dell'allora musica popolare con una chissa' quale musica rock rivoluzionaria. Il suono bombardante della chitarra, del basso e del tamburo disturbavano i vicini, le cui orecchie non sopportavano questi suoni sconosciuti. C'erano molti brontolii ed accuse sul fatto, che questa musica nascesse sotto l'influenza di stupefacenti.
Poco prima del carnevale, ecco l'idea: perche' non rappresentare sul carro di Contovello una variante carsica dei festival di musica rock con un complesso, accompagnato da un gruppo di straccioni dai capelli lunghi? Gli abitati di Contovello hanno iniziato i lavori molto seriamente. Il grande carro venne rivestito e sulla parte inferiore venne disegnato il mare e le onde che si scagliano sugli scogli dell'isola. Da un lato hanno sistemato un piccolo palco con degli strumenti. In mezzo al carro, l'insostituibile Livio "Zjelje" ha posizionato un pentolone e mascherato nel piu' incredibile hippy di tutti i tempi carsici, mescolava uno strano liquido.
Il sabato del Carnevale ballavano e saltavano sul carro, con la musica di sole due canzoni che il complesso ha imparato - Love like a man, Ten years after, e Proud Mary, Credeence Clearwater Revival - una ventina o trentina di giovani ragazze e ragazzi con dei costumi dai colori molto vivi. La musica rimbombava continuamente e di tanto in tanto "Zjelje" la soverchiava con dei forti gremiti. "Le corte pause" dei complessi, alle quali siamo abituati alle sagre estive, non c'erano, tanto che al tamburista Bosni sono venuti i calli ai diti dal tanto battere sulla pelle finta.
L'isola-carro si e' trasportata fino al tram, ha girato a "Škavenca" ed ha condotto i "beati" di Contovello fino alla fine di via Prosecco. Appena li' la musica cesso'. I ragazzi, dopo aver tanto ballato e cantato, erano convinti di avere la vittoria in pugno. Ma si erano sbagliati e dovevano accontentarsi del secondo posto. Cio' rappresento' la sconfitta alle allora ambizioni carnevalesche di Contovello.
Nonostante tutto cio', questo era il primo concerto rock al Carnevale carsico.
Marjan Kemperle
Opicina In Festa! Carnevale! Quanti Carri! Meno Male! Tante Maschere! Tante Bale! Che Sfilata! Epocale! Ma Che Bocche! Da Studio Ovale! Ma Che Freddo! Invernale!... leggi ...
Carnevale (S)Carsico
Opicina In Festa! Carnevale! Quanti Carri! Meno Male! Tante Maschere! Tante Bale! Che Sfilata! Epocale! Ma Che Bocche! Da Studio Ovale! Ma Che Freddo! Invernale! Ma Che Casin! Infernale! Ma Che Luganighe! De Maiale! Ara... Il Caro Dei Politici!Micidiale! Paris L! Mensa comunale... Roberto M! Rompibale... Roberto A! Expo... Male... Roberto Dp! Contabale... L'ulivo! Senza Bale... Silvio B! In Tribunale! Ma No Xe Vero... Ale! Purtropo Xe Il Solito Scherzo De Carnevale!
Boris Devetak
L'idea di riunire tutti i paesi carsici in un'unica manifestazione carnevalesca e` nata nel 1967. I promotori furono Edko Križnič, ... leggi ...
I sei lustri del Carnevale carsico
L'idea di riunire tutti i paesi carsici in un'unica manifestazione carnevalesca e` nata nel 1967. I promotori furono Edko Križnič, Robert Hlavaty, Rudi Vremec e Rudi Wilhelm. Come capitale del Carnevale carsico fu scelta Opicina. Il programma era composto da tre parti: la sfilata, l'incoronazione di Re Carnevale in piazza Brdina e il ballo serale. Il tutto si doveva svolgere al sabato. Questo schema e` tuttora valido, eccezion fatta per il ballo serale.
Dall'ormai lontano 1967 le sfilate si sono susseguite regolarmente. partendo da Pikel'c (Poligono) e concludendosi in piazza Brdina. Alla prima sfilata parteciparono 17 carri allegorici, provenienti perlopiu` dall'Altipiano est. I carri erano veri e propri carri contadini trainati da cavalli. Oggi i carri sono trainati da trattori. Nel corso degli anni i carri diventarono sempre piu` belli e sofisticati. Un'evoluzione ci fu anche per quanto riguarda i temi trattati: il semplice scherzo fu infatti progressivamente rimpiazzato dalla rappresentazione satirica dei problemi che affliggevano i carsolini. E non solo loro: alle varie edizioni del Carnevale carsico parteciparono infatti pure carri provenienti da Ponziana, Cologna, San Giovanni, Sottolongera...
I primi vincitori del Carnevale carsico sono stati nel 1968 i partecipanti di Contovello. Nella prima edizione del 1967 i premi infatti non erano stati previsti. Gli abitanti di Contovello salirono sul gradino piu` alto anche nelle due successive edizioni. divenendo cosi` uno dei gruppi "storici" del Carnevale carsico.
A limitare lo strapotere di Contovello ci pensarono quelli di Banne nel 1971. Ma gia` dal 1972 in poi un altro gigante di idee e tecnica s'accaparro` le seguenti tre edizioni della manifestazione: Prosecco. Ci sarebbe mai stato - era l'amletico dubbio di allora - qualcuno in grado di allestire un carro che spezzasse l'egemonia di Prosecco? A questa domanda risposero affermativamente nel 1975 i burloni di Contovello. Visto il loro exploit tutti ormai pensavano nel 1976 all'inizio di un nuovo triennio contovellese. Ma cosi` non fu. A vincere la decima sfilata carsica non fu Con...tovello ma Con...conello!
Il nuovo decennio del Carnevale carsico inizio` poi all'insegna di un borgo marinaro come Santa Croce (vincitori nel 1977). Ma fu soltanto una meteora. All'orizzonte s'intravedevano gia` due corpi celesti che sarebbero divenuti stelle nel firmamento del Carnevale carsico: erano Prepotto e Ternova piccola. Questi due paesi monopolizzarono infatti le successive sei (!) edizioni. Nel 1978. 1981 e 1983 il premio dei migliori ando` a Ternova piccola, nel 1979, 1980 e 1982 invece a Prepotto. Una nuova era pero` si stava avvicinando: quella dei carri allegorici di Prosecco-Contovello (vincitori nel 1984. 1985 e 1986).
Dopo anni di dominio dell'Altipiano ovest/nord-ovest nel 1987 la palma del migliore fu assegnata al carro di Basovizza, mentre nel 1988 il titolo piu` ambito ando` a San Pelagio e nel 1989 all'accopiata Gropada-Padriciano. Da notare, che nel 1989 il pubblico (sempre molto numeroso) assisti` al battesimo di una nuova "compagnia", destinata in seguito a far molto parlare di se. Rispondeva al nome di Sazgo e univa gli amanti del carnevale di Sales e Sgonico (Zgonik).
E siamo gia` all'inizio di un nuovo decennio. La concorrenza si fa sempre piu` agguerrita. Lo conferma anche il fatto che a vincere le varie edizioni siano oramai diverse compagnie, provenienti da vari borghi carsici. Tra i vincitori vanno annoverati cosi` Basovizza nel 1987, S. Pelagio nel 1988, Gropada-Padriciano nel 1989 e 1990.
Ahime, molte volte non bastano la buona volonta` e l'impegno per la riuscita di una manifestazione come il Carnevale carsico. Ci vogliono anche le forze dell'ordine. Se queste non ci sono, la manifestazione viene sospesa. Cosi` e stato nel 1991 quando le forze dell'ordine erano in mobilita` permanente a causa della guerra nel Golfo.
Per celebrare il quarto di secolo del Carnevale carsico si dovette percio` aspettare il 1992 che premio` uno dei gruppi storici della sfilata di Opicina e cioe` Prosecco-Contovello. La compagnia di Sazgo fece suo il trofeo nel 1993 per poi passarlo nel 1994 nuovamente a Prosecco-Contovello che entro` cosi` nel mito. I "mitici" cedettero a loro volta lo scettro a Basovizza (1995). Sazgo fu nuovamente sul gradino piu` alto nel 1996, anno in cui questa nostra breve carrellata storica finisce.
I maghi addetti alle premiazioni non sono ancora in grado di prevedere chi saranno i vincitori nel 1997. Sono sicuri pero` che accanto ai carri ci saranno, come ogni anno d'altronde, i gruppi mascherati, i gruppi bandisti ci e molte altre maschere che faranno della trentesima edizione del Carnevale carsico un avvenimento degno delle aspettative di ogni cittadino del regno di Re Carnevale.
Živka Persič
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